Onorevoli Colleghi! - È ormai opinione generalizzata a livello internazionale che il terrorismo sarà fenomeno di lunga durata, e che di lunga durata sarà quindi l'esigenza di un'azione di contrasto ad esso e, soprattutto, di tutela per i cittadini italiani che si recano in territori di guerra o a rischio.
      Assistiamo, ormai da anni, ad episodi estremamente gravi che coinvolgono cittadini italiani che si recano per lavoro in territori di guerra o in zone a rischio. Tale situazione ha creato notevoli problemi allo Stato italiano, soprattutto a seguito di numerosi rapimenti e richieste di riscatto, e ha avuto alti costi per il nostro Paese, anche in termini di vite umane.
      Tenuto conto dell'estrema delicatezza della situazione di sicurezza di alcuni territori, specie quelli in cui l'Italia ha inviato truppe impegnate in operazioni militari, è evidente che tale situazione non può continuare ad essere in alcun modo tollerata.
      L'articolo 1 della presente proposta di legge prevede misure nei confronti dei cittadini italiani che si trovino o intendano recarsi in territori esteri nei quali le autorità dello Stato italiano ritengano che essi siano esposti a minacce terroristiche.

 

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      L'articolo 2 prevede che coloro che si recano in zone di guerra senza il preventivo assenso dei Ministeri degli affari esteri e della difesa e che non seguono nei loro spostamenti le indicazioni dei comandi militari, cui devono dare preventivo avviso, seguono una condotta che astrattamente può provocare danno allo Stato italiano. Pertanto, ove ciò accada, i soggetti che hanno posto in essere tale condotta sono tenuti al risarcimento verso lo Stato. Ove tali soggetti siano dipendenti di o collaborino con enti, associazioni o imprese, questi ultimi sono tenuti in forma solidale al pagamento del risarcimento nei confronti dello Stato.
 

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